Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23276 del 16 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23276PEN

Massima

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Il falso certificato medico, redatto al fine di eseguire il reato di molestie, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico, essendo il documento idoneo a trarre in inganno i destinatari sulla veridicità del suo contenuto e sulla sua provenienza da parte di un pubblico ufficiale. La responsabilità dell'imputato è ravvisabile anche in assenza della querela della persona offesa, trattandosi di reato perseguibile d'ufficio, e può essere accertata sulla base delle dichiarazioni della persona offesa e degli altri elementi di prova acquisiti, senza che assuma rilievo il mancato deposito degli atti di remissione della querela. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche e la congruità della pena irrogata sono adeguatamente motivati con riferimento ai precedenti penali dell'imputato e alla particolare gravità e offensività della condotta, connotata da un movente odioso nei confronti della sfera morale della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1454/2006 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 09/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

La Corte d'a…

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