Consiglio di Stato sentenza n. 7827 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:7827SENT

Massima

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Il mancato inizio dei lavori entro il termine annuale previsto dalla concessione edilizia comporta la decadenza del titolo edilizio, anche qualora siano state eseguite solo opere meramente preparatorie o di approntamento del cantiere, come la pulizia dell'area, la realizzazione di recinzioni o di scavi preliminari, in quanto tali attività non denotano l'effettiva volontà di realizzare il manufatto autorizzato. L'inizio dei lavori idoneo ad impedire la decadenza del permesso di costruire deve consistere in concreti lavori edilizi, quali l'innalzamento di elementi portanti, l'elevazione di muri e l'esecuzione di scavi coordinati al gettito delle fondazioni, che dimostrino l'effettiva volontà del titolare di procedere alla costruzione. Il provvedimento di decadenza della concessione edilizia per mancato inizio dei lavori nel termine annuale è un atto a contenuto vincolato, che non necessita di previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto l'effetto decadenziale si produce automaticamente per il solo decorso del tempo. La revoca dell'assegnazione di un lotto in un piano per gli insediamenti produttivi, a seguito della decadenza della concessione edilizia, non costituisce un provvedimento di autotutela, ma l'esercizio di un potere negoziale di risoluzione di diritto previsto dalla convenzione di assegnazione, che non richiede una specifica motivazione ulteriore rispetto all'indicazione dei presupposti di fatto verificatisi, senza che rilevi il decorso di un lungo lasso di tempo dall'assegnazione. La clausola compromissoria contenuta nella convenzione di assegnazione del lotto non si estende alla ipotesi di risoluzione di diritto per decadenza della concessione edilizia, in quanto la risoluzione di diritto opera ex lege e non necessita di una pronuncia costitutiva, essendo sufficiente la mera dichiarazione del Comune di volersi avvalere della clausola risolutiva espressa.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/12/2020

N. 07827/2020REG.PROV.COLL.

N. 07543/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7543 del 2011, proposto dal
signor ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio Placidi in Roma, via Cosseria, 2;

contro

Comune di Acquaviva delle Fonti non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza breve del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Seconda) n. 2476/2010, resa tra le parti, concernente decadenza della concessione edilizia

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 27 ottobre 2020 i…

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