Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25197 del 6 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25197PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere presuppone la realizzazione di un accordo criminoso tendenzialmente permanente o stabile tra i partecipi, finalizzato al compimento di una serie indeterminata di delitti, a prescindere dalla diversità o contrapposizione degli scopi personali perseguiti dai componenti, i quali rilevano esclusivamente come motivi a delinquere. Ai fini della valutazione dei gravi indizi di colpevolezza per l'applicazione di misure cautelari personali, il giudice deve tenere conto della regola di giudizio a favore dell'imputato nel caso di dubbio, privilegiando l'interpretazione più favorevole, che può essere superata solo ove risulti inconciliabile con altri univoci elementi di segno opposto. Tuttavia, l'attualità e la concretezza delle esigenze cautelari non devono essere confuse con l'attualità e la concretezza delle condotte criminose, potendo il pericolo di reiterazione essere desunto dalle modalità delle condotte contestate, anche se risalenti nel tempo, ove persistano atteggiamenti sintomaticamente proclivi al delitto e collegamenti con l'ambiente in cui il fatto illecito è maturato. Ciò nonostante, il mero trascorrere del tempo dalla commissione del reato e la mera possibilità di ripresa dell'attività illecita non sono sufficienti a giustificare l'attualità del pericolo di reiterazione, essendo necessari elementi concreti e non congetturali rivelatori di una continuità ed effettività del pericolo, attualizzata al momento dell'adozione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. CERRONI Claud - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/12/2018 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Claudio Cerroni;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa Barberini Roberta Maria, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
uditi per il ricorrente gli avvocati (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno concluso per l'accoglimento del ricors…

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