Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48278 del 17 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48278PEN

Massima

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La condotta violenta di un soggetto nei confronti di pubblici ufficiali che abbiano già concluso la loro attività istituzionale di rilevazione di violazioni amministrative non integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale, ma piuttosto una forma di protesta scomposta e incivile, priva di finalità ostruttive, che può eventualmente configurare un'ipotesi di oltraggio, ormai abrogata. Pertanto, in assenza di un'effettiva attività di impedimento o ostacolo all'attività funzionale dei pubblici ufficiali, la condotta violenta dell'imputato non può essere ricondotta al reato di resistenza, con la conseguente esclusione dell'aggravante del nesso teleologico per il reato di lesioni personali, estinto per remissione di querela, e dell'ipotesi di rifiuto di fornire le proprie generalità, estinta per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3630/2006 CORTE APPELLO di MILANO, del 20/02/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Uditi difensori Avv. Alibrandi lire e avv. Montalbetti M. che hanno concluso per …

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