Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20560 del 28 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20560PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra il reato di associazione di tipo mafioso e il successivo delitto di estorsione commesso dal medesimo soggetto è escluso quando l'estorsione risulti essere stata perpetrata per iniziativa autonoma del singolo associato, al di fuori di ogni direttiva o programma criminoso della consorteria, non essendo sufficiente la mera appartenenza all'associazione mafiosa per ritenere che il reato di estorsione rientri nel medesimo disegno criminoso dell'associazione. Ciò in quanto il trattamento sanzionatorio più mite riservato ai reati commessi nell'ambito di associazioni di tipo mafioso non può essere irragionevolmente esteso a condotte delittuose autonomamente determinate dal singolo associato, senza alcun nesso con le finalità e le direttive dell'associazione criminale. Il giudice della esecuzione, pertanto, è legittimato a negare il riconoscimento della continuazione tra il reato associativo e il successivo delitto di estorsione, ove accerti che quest'ultimo sia stato realizzato per iniziativa autonoma del singolo associato, al di fuori di ogni programmazione e direttiva della consorteria criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 11/2010 TRIB.SEZ.DIST. di MESAGNE, del 21/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, Dott. CEDRANGOLO Oscar, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso e per la condanna del ricorrente al…

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