Cassazione penale Sez. III sentenza n. 50159 del 7 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:50159PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., deve essere valutato in concreto e con riferimento all'attualità della situazione, tenendo conto delle modalità di realizzazione delle condotte illecite, della personalità dell'indagato e del contesto socio-ambientale in cui lo stesso verrebbe a trovarsi, senza che sia necessaria l'imminenza di nuovi reati. Pertanto, il giudice deve motivare in modo specifico e analitico la sussistenza del pericolo concreto e attuale di recidiva, senza poter desumere tale pericolo dalla mera gravità del reato o da circostanze distanti nel tempo. Allo stesso modo, il giudice deve valutare in concreto l'adeguatezza della misura cautelare degli arresti domiciliari, con le opportune prescrizioni, a fronteggiare il pericolo di recidiva, tenendo conto delle modalità di realizzazione delle condotte illecite e della situazione personale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. GAI Emanue - Rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/07/2018 del Tribunale di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Presidente;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del r…

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