Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4376 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:4376SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di concessione edilizia in sanatoria, regolarmente emesso dalla pubblica amministrazione, costituisce un titolo abilitativo che legittima la realizzazione dell'opera oggetto di condono, il quale non può essere successivamente rimesso in discussione dalla stessa amministrazione mediante l'adozione di un provvedimento di demolizione, se non attraverso un procedimento di autotutela o l'annullamento in sede giurisdizionale, nel rispetto dei relativi presupposti e garanzie procedimentali. La mera pendenza di un procedimento penale a carico del beneficiario del titolo abilitativo, che peraltro non abbia determinato la declaratoria di nullità o l'annullamento del provvedimento amministrativo, non è di per sé causa idonea a privare di efficacia il titolo edilizio rilasciato, in quanto l'ordinamento giuridico riconosce l'autonomia e la separazione tra i diversi ambiti di responsabilità (amministrativa, civile e penale) connessi alla realizzazione di opere edilizie. Pertanto, l'amministrazione comunale non può legittimamente adottare un provvedimento di demolizione di un manufatto edilizio per il quale sia stato rilasciato un titolo abilitativo in sanatoria, se non attraverso un procedimento di autotutela o l'annullamento giurisdizionale del titolo stesso, nel rispetto dei relativi presupposti e garanzie procedimentali. Il principio di tutela dell'affidamento del privato nei confronti del provvedimento amministrativo favorevole, una volta emanato, impone all'amministrazione di rispettare la validità ed efficacia del titolo edilizio, salvo il ricorso agli strumenti di riesame previsti dall'ordinamento.

Sentenza completa

N. 03740/2007
REG.RIC.

N. 04376/2014 REG.PROV.COLL.

N. 03740/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3740 del 2007, proposto da: Cerciello Massimo erede di Cerciello Carmine Carlo, rappresentato e difeso dagli avv. ti Alessandro Fubelli e Anna Fubelli, con domicilio eletto presso il loro studio in Roma, l. go Brindisi, 18;

contro

il Comune di Roma, in persona del Sindaco p. t., rappresentato e difeso dall'avv. Massimo Baroni, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Tempio di Giove,21;

per l'annullamento

del provvedimento n. 2241 del 14.11.2006, recante l’ingiunzione di demolizione delle opere abusive

di ristrutturazione, di ampliamento o sopralevazione;

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