Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21590 del 30 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21590PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza impugnata, verifica la coerenza, completezza e logicità dell'apparato argomentativo, senza poter procedere a una nuova valutazione del quadro probatorio, salvo i casi in cui la motivazione risulti meramente apparente o assolutamente inidonea a rendere comprensibile il percorso logico seguito dal giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando la sentenza impugnata presenti una struttura razionale chiara e puntuale, saldamente ancorata alle risultanze probatorie, che evidenzino univocamente la coscienza e volontà dell'imputato di non ottemperare all'ordine impartito per ragioni di sicurezza, senza che il ricorrente abbia censurato specifiche violazioni di regole inferenziali nella valutazione della prova. In tali ipotesi, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in assenza di prova sull'assenza di colpa nella proposizione dell'impugnazione, anche al versamento di una somma di denaro alla cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ST. BE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5423/2008 TRIBUNALE di TARANTO, del 14/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

udito il P.G. in persona del Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 14 dicembre 20…

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