Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 2661 del 2016

ECLI:IT:TARSA:2016:2661SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive e il diniego di sanatoria, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La validità e l'efficacia dell'ordine di demolizione di opere abusive non sono pregiudicate dalla successiva presentazione di un'istanza di accertamento di conformità ex art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, in quanto si tratta di procedimenti autonomi e distinti. 2. I provvedimenti repressivi in materia di abusi edilizi, come l'ordinanza di demolizione, non devono necessariamente essere preceduti dalla comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di atti dovuti ad emanazione vincolata. 3. L'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001 trova applicazione anche in caso di opere realizzate in parziale difformità dal titolo edilizio, qualora comportino un aumento della superficie utile o del volume, ovvero un mutamento di destinazione d'uso, con variazione tra categorie non omogenee, attuato attraverso la realizzazione di opere edilizie. In tali ipotesi, la sanzione applicabile è la demolizione e non la sola sanzione pecuniaria. 4. Ai fini del recupero abitativo dei sottotetti ai sensi della legge regionale, è necessario che l'edificio in cui è ubicato il sottotetto sia stato realizzato legittimamente ovvero preventivamente sanato, e che il recupero non comporti modifiche dell'altezza di colmo e di gronda né dell'inclinazione delle falde. Tali requisiti non ricorrevano nel caso di specie. 5. La chiusura di un porticato, determinando un aumento della superficie utile non consentito dalle norme urbanistiche, integra un abuso edilizio non sanabile sulla base della sola capacità edificatoria astrattamente disponibile in base al piano regolatore sopravvenuto, in assenza di una effettiva disponibilità di volumetria al momento della realizzazione dell'opera. 6. La motivazione dei provvedimenti di diniego di sanatoria è adeguata quando rende percepibile nella sostanza la ragione del mancato accoglimento delle deduzioni difensive del privato, senza necessità di una confutazione puntuale di tutte le osservazioni svolte.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/12/2016

N. 02661/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00347/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 347 del 2015, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Pietro Casanova, rappresentato e difeso dagli avvocati Valentina Brancaccio (C.F. BRNVNT76T47H703E), Laura Clarizia (C.F. CLRLRA68P50H703C), Antonio Brancaccio (C.F. BRNNTN45E08L245W), con domicilio eletto presso Antonio Brancaccio in Salerno, largo Dogana Regia, N.15;

contro

Comune di San Valentino Torio in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Armenante (C.F. RMNFNC69S08C361H), con domicilio eletto presso il suo studio in Salerno, largo Plebiscito, N. 6 c/o Scarpa;

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