Il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria è illegittimo quando gli interventi edilizi realizzati configurano una vera e propria lottizzazione abusiva, con determinazione di un maggior carico urbanistico rispetto a quanto originariamente assentito, in tal caso l'amministrazione può legittimamente annullare in autotutela il titolo edilizio, in quanto l'interesse pubblico al ripristino della legalità urbanistica prevale sull'affidamento del privato, anche in considerazione della mancanza di un consolidato affidamento in ragione della tempestività dell'annullamento. L'ordine di demolizione delle opere abusive costituisce un provvedimento vincolato, non inficiato dalla mancata comunicazione di avvio del procedimento, in quanto l'esito non potrebbe essere diverso anche in applicazione dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990. Non trova applicazione l'art. 38 del d.P.R. n. 380/2001 relativo alla sanzione pecuniaria in caso di annullamento del permesso di costruire, in quanto tale disposizione è riferita al titolo edilizio originario, mentre nel caso di sanatoria è assente una legittimazione ab origine dell'edificio. Inoltre, l'esatta individuazione dell'area di sedime da acquisire al patrimonio comunale non è necessaria ai fini della legittimità dell'ordine di demolizione, essendo richiesta solo per l'emanazione dell'atto di accertamento dell'inottemperanza.