Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 4805 del 15 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:4805CIV

Massima

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Il contratto di appalto pubblico può essere risolto unilateralmente dalla stazione appaltante per gravi inadempimenti dell'appaltatore, ma ciò non impedisce all'appaltatore di agire per la risoluzione del contratto in base alle regole generali sull'inadempimento contrattuale di non scarsa importanza, ai sensi degli articoli 1453 e 1455 c.c. Tuttavia, qualora la stazione appaltante abbia già proceduto alla rescissione del contratto, il giudice può applicare il criterio della "ragione più liquida" e valutare prioritariamente la domanda di risarcimento danni, senza necessità di pronunciarsi sulla domanda di risoluzione, qualora tale valutazione risulti assorbente. Nell'ipotesi di "doppia conforme", il ricorrente in cassazione, per evitare l'inammissibilità del motivo di cui all'art. 360, n. 5 c.p.c., deve indicare le ragioni di fatto poste a base, rispettivamente, della decisione di primo grado e della sentenza di rigetto dell'appello, dimostrando che esse sono tra loro diverse. In mancanza di tale dimostrazione, opera la preclusione prevista dall'art. 348-ter, comma 5 c.p.c. La domanda di risarcimento danni proposta dall'appaltatore deve essere formulata in modo specifico, indicando le singole voci di danno, ma l'omessa analitica indicazione non comporta necessariamente l'inammissibilità della domanda, potendo il giudice riconoscere le voci di danno concretamente richiamate nell'atto introduttivo. Ai fini della restituzione di somme indebitamente corrisposte dalla stazione appaltante all'appaltatore, il giudice può fare riferimento al conto finale, anche in assenza del previsto "libretto delle misure", qualora l'appaltatore non abbia firmato il conto finale né sollevato riserve, non potendo in tal caso dolersi di quanto richiestole in restituzione. Inoltre, il giudice può valutare validamente le risultanze testimoniali acquisite, salvo che l'appaltatore abbia tempestivamente sollevato eccezione di incapacità a deporre dei testi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCOTTI Umberto L. C. G. - Presidente

Dott. MELONI Marina - Consigliere

Dott. PARISE Clotilde - rel. Consigliere

Dott. LAMORGESE Antonio - Consigliere

Dott. CASADONTE Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 10333/2017 R.G. proposto da:
(OMISSIS), domiciliato ex lege in ROMA, PIAZZA CAVOUR presso la CANCELLERIA della CORTE di CASSAZIONE, rappresentato e difeso dagli avvocati (OMISSIS), ( (OMISSIS)), (OMISSIS), ( (OMISSIS)) giusta procura allegata al ricorso;
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), ( (OMISSIS)) rappresentato e difeso dall'avvocato (OMISSIS), ( (OMISSIS)) per procura allegata al controricors…

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