Cassazione penale Sez. III sentenza n. 45920 del 19 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45920PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice in termini di concretezza e attualità, desumibili non solo dalla gravità del titolo di reato, ma anche dalle specifiche modalità e circostanze della condotta, dalla personalità dell'indagato e dai suoi precedenti penali. In particolare, il giudice deve motivare in modo puntuale e logico l'esistenza di occasioni prossime e probabili per la commissione di nuovi reati, evitando valutazioni meramente ipotetiche o astratte. Ove sussistano tali presupposti, la custodia cautelare in carcere può essere ritenuta l'unica misura idonea a scongiurare il pericolo di reiterazione, specie quando l'attività delittuosa risulti svolta con modalità tali da rendere inidonei gli arresti domiciliari, anche se "rafforzati", a impedire il protrarsi dell'illecita condotta nel medesimo contesto abitativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza pronunciata dal Tribunale del riesame di Bologna in data 17/8/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. Mengoni Enrico;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha chiesto dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 17/8/2015, il Tribunale del riesame di Bologn…

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