Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11981 del 26 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:11981PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza, non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, ma deve limitarsi a verificare se la motivazione sia logica, coerente e rispettosa dei principi di diritto, senza poter riesaminare il merito delle questioni di fatto già valutate dai giudici di grado inferiore. Il vizio di motivazione deve emergere in modo evidente dal testo del provvedimento impugnato, senza che il ricorrente possa proporre soluzioni alternative o una diversa lettura degli elementi probatori. Pertanto, il ricorso per cassazione fondato su una mera richiesta di una diversa valutazione delle prove in tema di infermità mentale, già compiuta in modo adeguato dai giudici di merito, è inammissibile, non potendo il giudice di legittimità sostituirsi a quello di merito nell'apprezzamento dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) VI. SI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1635/2007 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 21/05/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/01/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Letto il ricorso ed i…

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