Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2119 del 17 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2119PEN

Massima

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Il tentato omicidio si configura quando l'agente compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, anche se l'evento letale non si verifica per cause indipendenti dalla sua volontà. L'idoneità degli atti e la loro direzione non equivoca devono essere valutate ex ante, in base alle circostanze concrete in cui l'agente ha operato, senza che rilevi la scarsa entità delle lesioni effettivamente cagionate o l'assenza di pericolo di vita per la vittima. Il dolo di tentato omicidio sussiste quando l'agente ha agito con la consapevolezza e la volontà di cagionare la morte della persona offesa, desumibili dalla natura dell'arma utilizzata, dalle parti del corpo attinte, dalla reiterazione dei colpi e dalle altre modalità della condotta. La premeditazione, quale circostanza aggravante, ricorre quando l'agente ha posto in essere un'attività preparatoria diretta a uccidere la vittima, dimostrando una ferma risoluzione criminosa maturata in un apprezzabile arco temporale, indipendentemente dalla reazione provocatoria della persona offesa. Il giudizio di equivalenza tra le attenuanti generiche e le aggravanti contestate, nonché la determinazione della pena, rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, che deve valutare tutti gli elementi oggettivi e soggettivi del fatto, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare tali valutazioni se non in caso di manifesta illogicità o erroneità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/03/2017 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ORSI Luigi, che conclude chiedendo dichiararsi il ricorso inammissibile;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che conclude chiedendo il rigetto del ri…

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