Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12520 del 24 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:12520PEN

Massima

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Il diritto di critica, anche se espresso in forma satirica e paradossale, è legittimo e non integra il reato di diffamazione, purché non superi il limite del rispetto dei valori fondamentali e non esponga la persona offesa al disprezzo. Nel valutare la continenza dell'espressione critica formulata attraverso la satira, il giudice deve tenere conto del linguaggio essenzialmente simbolico e paradossale proprio di tale modalità espressiva, senza applicare il metro consueto di correttezza dell'espressione. Le frasi ritenute offensive, se funzionali alla denuncia di un malcontento sorto in ambito lavorativo e non costituenti un'aggressione personale e gratuita, rientrano nei limiti della continenza espressiva, ancorché aspre e pungenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/01/2021 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EGLE PILLA;
Letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale presso la Corte di Cassazione GIOVANNI DI LEO, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata relativamente al secondo motivo.
Lette le conclusioni scritte del difensore e procuratore speciale, avv. GIOVANNA…

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