Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30966 del 16 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:30966PEN

Massima

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Il possesso del bene oggetto di furto da parte dell'imputato, accertato nel contesto spaziale e temporale in cui il reato si è verificato, costituisce elemento sufficiente per fondare la responsabilità penale, senza che sia necessario un ulteriore approfondimento istruttorio, in quanto tale circostanza rende del tutto superflua l'assunzione di ulteriori prove, non potendo il giudice di legittimità sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, il quale ha fornito una compiuta e razionale ricostruzione dei fatti sulla base delle risultanze processuali acquisite. Il sindacato della Corte di Cassazione, anche a seguito della novella di cui alla Legge n. 46 del 2006, resta limitato al controllo di legittimità, essendo preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione o l'adozione di nuovi e diversi parametri di valutazione, in quanto tali operazioni esulano dai poteri del giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dalla corte di appello di Caltanissetta il 30.9.2014;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott. PINELLI Mario, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;

udito per il ricorrente, il difensore di…

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