Il provvedimento di chiusura temporanea di un esercizio commerciale per occupazione abusiva di suolo pubblico è legittimamente adottato dall'Amministrazione comunale in applicazione dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009 e dell'Ordinanza sindacale n. 258 del 2012, a prescindere dalla pendenza di un procedimento di concessione del suolo pubblico, in quanto il presupposto per l'applicazione della sanzione è l'accertamento dell'occupazione totalmente abusiva, senza il possesso del relativo titolo concessorio. L'Ordinanza sindacale n. 258 del 2012 costituisce un atto generale e preventivo, adottato dal Sindaco nell'esercizio del proprio potere discrezionale, che ha individuato in modo ragionevole e proporzionato le modalità di applicazione della sanzione della chiusura temporanea dell'esercizio commerciale per le occupazioni abusive di suolo pubblico ricadenti nel perimetro del sito UNESCO, al fine di tutelare l'interesse pubblico alla massima fruibilità del territorio e alla salvaguardia del patrimonio artistico-culturale, senza che ciò comporti un vizio di genericità della motivazione del provvedimento sanzionatorio. Il mancato avviso di avvio del procedimento non determina l'annullamento del provvedimento finale, in quanto la natura vincolata dello stesso, derivante dalle prescrizioni contenute nell'Ordinanza sindacale, rende irrilevante il dedotto vizio formale. Infine, il principio di legittimo affidamento non può essere invocato dal privato che abbia presentato istanza di concessione del suolo pubblico, in quanto l'occupazione abusiva è incompatibile con il rilascio del titolo concessorio.