Il Sindaco, quale Ufficiale di Governo, può legittimamente adottare ordinanze contingibili e urgenti ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lgs. n. 267/2000 per prevenire o eliminare gravi pericoli che minacciano la pubblica e privata incolumità, anche in materia di edilizia e di polizia locale, qualora ricorrano i presupposti di effettivo e imminente pericolo non fronteggiabile con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva, debitamente motivati a seguito di approfondita istruttoria. Tali ordinanze, aventi natura ripristinatoria e non sanzionatoria, possono essere legittimamente indirizzate anche ad un solo comproprietario, autonomamente e immediatamente chiamato ad operare per eliminare lo stato di pericolo, senza che rilevi la risalenza nel tempo della situazione di pericolosità, né l'eventuale ripartizione delle spese di conservazione tra i proprietari dei fondi finitimi ai sensi dell'art. 887 c.c., atteso che le ordinanze contingibili e urgenti operano su un piano prettamente pubblicistico e sono preordinate ad ovviare ad una situazione di pericolo per l'incolumità pubblica rispetto alla quale rileva solo l'esistenza del pregiudizio. Il contenuto precettivo dell'ordinanza sindacale deve essere adeguatamente motivato sulla base di una valutazione prognostica degli elementi conosciuti o conoscibili al momento dell'adozione dell'atto, senza che assumano rilievo eventuali accadimenti successivi.