Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10741 del 19 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10741PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può essere considerato incompatibile ai sensi dell'art. 34 c.p.p. per aver valutato in primo grado un capo di imputazione e successivamente concorso a giudicare lo stesso imputato in secondo grado, in quanto tale circostanza non determina una lesione del diritto di difesa o del principio di terzietà ed imparzialità del giudice. La mera riproduzione pedissequa di motivi di doglianza già valutati e respinti dal giudice di merito, senza confutare le argomentazioni addotte nella decisione impugnata, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione per genericità e mancanza di correlazione tra le ragioni della decisione censurata e quelle poste a fondamento dell'impugnazione. L'eccezione di incostituzionalità della legge n. 251 del 2005, art. 10, comma 3, nella parte in cui non prevede l'applicazione dei più brevi termini di prescrizione anche ai procedimenti pendenti in appello, è manifestamente infondata in quanto la Corte Costituzionale si è già pronunciata sulla questione con la sentenza n. 72 del 2008.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Ra. Ca. (nato il (OMESSO)) e Do. Do. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Trieste, sezione la penale, in data 05.05.2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. ((omissis));

Sentita la requisitoria del sostituto procuratore generale Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di manifesta infondatezza della questione di legittimita' costit…

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