Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1669 del 14 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1669PEN

Massima

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Il provvedimento di rigetto della richiesta di revoca o inefficacia di una misura cautelare personale è impugnabile esclusivamente mediante appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p. e non con ricorso per cassazione, il quale è ammesso soltanto avverso l'ordinanza che dispone la misura coercitiva ai sensi dell'art. 311, comma 2, c.p.p. Il giudice di merito è tenuto a qualificare correttamente il mezzo di impugnazione proposto dall'interessato, trasmettendo gli atti al Tribunale della libertà competente per la decisione sul gravame, in applicazione del principio di tassatività dei mezzi di impugnazione previsti dal codice di rito. Tale principio risponde all'esigenza di assicurare la speditezza e l'effettività del sistema di tutela cautelare, evitando dilatazioni procedimentali derivanti da impugnazioni inammissibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1189/2011 TRIBUNALE di POTENZA, del 27/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 27 giugno 2012 il Tribunale di Potenza ha rigettato la richiesta avanzata da (OMISSIS), nell'ambito del procedimento penal…

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