Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dal Condominio Rondini avverso la delibera comunale di approvazione dello schema di convenzione per la realizzazione di un programma di edilizia residenziale pubblica, ha affermato il principio per cui la previsione convenzionale che impegna il soggetto attuatore a realizzare una pista ciclabile su una porzione di terreno di proprietà del ricorrente, gravata da una servitù di passaggio a favore del soggetto attuatore, non determina alcun effetto ablatorio a danno del proprietario, né autorizza la realizzazione dell'opera in assenza del consenso del proprietario o di un legittimo provvedimento espropriativo. Pertanto, la disposizione convenzionale contestata si limita a regolamentare l'obbligazione di facere a carico del soggetto attuatore, senza incidere sul regime giuridico dei terreni interessati, per i quali permane la necessità di acquisire un titolo opponibile al proprietario prima di procedere alla realizzazione dell'opera. Il Tribunale ha inoltre rilevato che la previsione della pista ciclabile risulta inserita nello strumento urbanistico generale, senza che tale atto sia stato impugnato o annullato.