Il silenzio-assenso si forma validamente anche per l'occupazione di suolo pubblico, salvo che ricorrano specifiche eccezioni previste dalla legge, come la tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico o la compromissione della sicurezza e incolumità pubblica. In assenza di tali presupposti, l'amministrazione non può legittimamente disporre il ripristino dello stato dei luoghi e la chiusura coatta dell'esercizio commerciale, essendo tenuta a risarcire i danni conseguenti all'adozione di tali provvedimenti illegittimi. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi fondamentali desumibili dalla sentenza: 1. Il silenzio-assenso si forma validamente anche per l'occupazione di suolo pubblico, salvo eccezioni tassative previste dalla legge (tutela del patrimonio culturale/artistico/paesaggistico, compromissione della sicurezza/incolumità pubblica). 2. In assenza di tali eccezioni, l'amministrazione non può legittimamente disporre il ripristino dello stato dei luoghi e la chiusura coatta dell'esercizio commerciale. 3. L'amministrazione è tenuta a risarcire i danni conseguenti all'adozione di provvedimenti illegittimi di ripristino e chiusura. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Essa esprime i principi di diritto fondamentali della sentenza senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.