Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26349 del 23 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26349PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza di merito, non deve stabilire se la decisione proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né deve condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Il vizio di motivazione, infatti, implica o la carenza di motivazione o la sua manifesta illogicità, la cui correttezza dipende anzitutto dalla struttura logica del ragionamento, indipendentemente dalla verità degli enunciati che lo compongono. Pertanto, la Corte di cassazione, nel controllo di legittimità, non può sindacare la valutazione delle prove e la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito, se tale ricostruzione non si pone al di fuori dei limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata in (OMISSIS);

(OMISSIS), nata in (OMISSIS);

avverso la sentenza del 26/02/2014 della Corte d'appello di Genova;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Davigo Piercamillo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;

udito per le imputate l&#…

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