Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38438 del 2 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:38438PEN

Massima

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Il possesso illegale di un'arma comune da sparo clandestina, priva di numero di matricola, integra il reato di detenzione abusiva di armi, a prescindere dalla buona fede o dall'erroneo convincimento dell'agente circa l'obbligo di denuncia, in quanto l'ignoranza della legge penale è inescusabile. La clandestinità dell'arma, che ne impedisce la ricostruzione della provenienza e dei successivi trasferimenti, ne attribuisce una particolare pericolosità per l'ordine pubblico, escludendo l'applicabilità dell'attenuante del fatto di lieve entità. Il dolo generico, consistente nella consapevolezza e volontà di avere nella propria disponibilità materiale l'arma senza denunciarla, è sufficiente per la configurazione del reato, a prescindere da eventuali motivazioni soggettive dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AD. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2488/2000 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 26/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI Raffaele;

Udito il Procuratore Generale in perdona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 26 ottobre …

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