Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di sgombero di un terreno comunale occupato abusivamente, afferma che: 1. L'area in questione, pur essendo originariamente di demanio civico, ha acquisito la destinazione di zona artigianale per effetto degli strumenti urbanistici comunali, sicché non può più essere oggetto di legittimazione e rientra nel patrimonio indisponibile del Comune. Pertanto, il Comune può esercitare i poteri di autotutela pubblicistica di cui all'art. 823 c.c. per recuperare il possesso del bene. 2. L'esercizio di tali poteri di autotutela da parte del Comune è tempestivo, in quanto l'occupazione abusiva del terreno è stata accertata e contestata entro il termine di un anno previsto per le azioni possessorie. 3. Non è necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di un provvedimento di sgombero di un'occupazione abusiva di suolo pubblico, rispetto alla quale il ricorrente non vanta alcuna posizione giuridicamente rilevante. 4. Il provvedimento di sgombero è adeguatamente motivato con riferimento al progetto di realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e di ampliamento della zona artigianale sull'area occupata abusivamente. 5. Il ricorrente, non avendo alcun diritto sul terreno di proprietà comunale, non può invocare la necessità di un previo procedimento espropriativo.