Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31009 del 6 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:31009PEN

Massima

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Il giustificato motivo di porto di armi o oggetti atti ad offendere, ai sensi della L. n. 110 del 1975, art. 4, sussiste solo quando lo scopo della detenzione sia riferibile a regole comportamentali lecite, in relazione alla natura dell'oggetto, alle modalità di verificazione del fatto, alle condizioni soggettive del portatore, ai luoghi dell'accadimento e alla normale funzione dell'oggetto. Il mero uso frequente o la dimenticanza dell'oggetto non costituiscono giustificato motivo, essendo necessaria la pronta disponibilità dello stesso per uno scopo specifico e attuale, verificabile all'atto del controllo. Tuttavia, qualora il fatto risulti di particolare tenuità, ai sensi dell'art. 131-bis c.p., il giudice può dichiarare l'imputato non punibile, anche d'ufficio in sede di legittimità, quando i presupposti per l'applicazione di tale causa di non punibilità siano immediatamente rilevabili dagli atti, senza necessità di ulteriori accertamenti di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/11/2019 del TRIBUNALE di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO ALIFFI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PERELLI SIMONE, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza resa in data 20 novembre 2019, il Tribunale di Venezia ha dichiarato (OMISSIS) responsabile del reato di p…

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