Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27948 del 6 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:27948PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'annullare la sentenza di condanna per i reati di lesioni personali e minaccia grave, afferma che: La prova delle lesioni non può fondarsi esclusivamente sulle dichiarazioni della persona offesa, senza una adeguata valutazione della loro attendibilità soggettiva ed oggettiva, specie quando la narrazione della vittima in ordine a fatti più gravi sia stata ritenuta priva di plausibile spiegazione. La qualificazione di una minaccia come "grave" ai sensi dell'art. 612 c.p. richiede una puntuale valutazione del contesto in cui le espressioni intimidatorie sono state pronunciate, al fine di accertare il tipo di timore o turbamento effettivamente ingenerato nella persona offesa, senza poter desumere automaticamente tale gravità dalla sola ammissione dell'imputato di averle proferite in un momento di rabbia. Pertanto, l'affermazione della responsabilità penale per i reati di lesioni e minaccia grave deve essere sorretta da una motivazione adeguata e non meramente assertiva, che dia conto dell'iter logico seguito dal giudice nel pervenire a tali conclusioni, in conformità ai principi di cui agli artt. 192 e 533 c.p.p. L'annullamento della sentenza per vizi motivazionali relativi a tali reati comporta la necessaria rideterminazione della pena, non essendo possibile individuare quale sia il reato più grave tra quelli ritenuti, né i criteri seguiti dal giudice di merito per la sua commisurazione. Infine, la valutazione in ordine all'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p. deve essere effettuata dal giudice di rinvio, alla luce del complessivo quadro probatorio risultante dal nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/01/2015 della Corte d'appello di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Antonio Corbo;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Galli Massimo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 29 gennaio 2015, la Corte di appello di Genova, in parziale riforma della sentenza p…

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