Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3934 del 3 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:3934PEN

Massima

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La confisca di beni nell'ambito di un procedimento di prevenzione antimafia può essere disposta anche nei confronti di terzi non direttamente coinvolti in attività illecite, qualora sia accertata la disponibilità sostanziale dei beni da parte del soggetto ritenuto socialmente pericoloso in quanto indiziato di appartenenza ad un'associazione di stampo mafioso. In presenza di un'impresa costituita in forma societaria, della quale sia stato accertato il carattere mafioso per avere stabilmente operato in cointeressenza con l'associazione criminale, la confisca può essere estesa a tutto il patrimonio aziendale e a tutto il capitale sociale, ivi comprese le quote sociali di terzi, laddove sia dimostrata la disponibilità effettiva dell'impresa da parte del proposto e la sua attività illecita risulti assorbente in tutto o in gran parte rispetto all'attività economica lecita. Ciò in quanto, in caso di attività d'impresa esercitata in forma societaria e con strutture imprenditoriali articolate, è l'attività economica nel suo complesso, gestita dal soggetto pericoloso, a costituire un fattore patogeno ed inquinante del mercato, a causa della permanente immissione di profitti illeciti che si autoalimentano e confondono con quelli leciti. Pertanto, a fronte di una gestione della società svolta dal proposto in collegamento con la cosca mafiosa, non rileva il fatto che alcune quote societarie siano intestate, anche non fittiziamente, a soggetti diversi, i quali, pur quando siano estranei alle attività illecite, non siano comunque in buona fede. Inoltre, ai fini della confisca, non è necessario che il soggetto pericoloso abbia partecipato direttamente all'associazione mafiosa fin dalla sua costituzione, essendo sufficiente che tale partecipazione sia stata accertata anche in un momento successivo, purché anteriore all'acquisizione dei beni da sottoporre a confisca. Infine, la confisca può essere disposta anche quando il proposto non abbia dimostrato di avere avuto entrate di origine lecita sufficienti a giustificare l'acquisizione dei beni, essendo onere del destinatario della misura di prevenzione dimostrare la legittima provenienza del proprio patrimonio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/06/2021 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere APRILE Ercole;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale BIRRITTERI Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei r…

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