Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39567 del 8 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:39567PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice sulla base di elementi concreti e specifici, desunti dalle modalità e circostanze del fatto, dalla personalità dell'indagato, dai suoi precedenti penali e giudiziari, nonché dall'ambiente in cui il reato è maturato e dalla sua vita pregressa. Tale valutazione prognostica, finalizzata alla tutela della collettività, deve essere adeguatamente motivata, senza vizi logici o giuridici, e deve condurre alla formulazione di una concreta probabilità che l'indagato commetta nuovi reati della stessa specie, intesa come offesa al medesimo bene giuridico protetto. La mera reiterazione di condotte illecite pregresse, in assenza di elementi che facciano ritenere superato il pericolo di recidiva, può giustificare il mantenimento della misura cautelare, anche in sede di riesame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 104/2012 TRIB. LIBERTA' di TRIESTE, del 05/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del PG Dott. Volpe Giuseppe, che ha chiesto l'annullamento con rinvio in merito alle esigenze cautelari.

udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Trieste in funzione di Giudi…

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