Cassazione penale Sez. III sentenza n. 6796 del 20 febbraio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:6796PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di smaltimento dei rifiuti, ai fini della configurabilità del reato di realizzazione o gestione di discarica non autorizzata, punito dall'art. 51, comma 3, del D. Lgs 5 febbraio 1997 n. 22, non e' sufficiente l'accumulo, più o meno sistematico, di rifiuti in un'area controllata, ma occorre l'ulteriore elemento costituito dal degrado, quanto meno tendenziale, dello stato dei luoghi, per effetto della presenza dei materiali destinati all'abbandono.

Sentenza completa

FATTO E DIRITTO
M. G., a mezzo del difensore di fiducia, ricorre contro la sentenza in epigrafe, con la quale è stato confermato colpevole della contravvenzione "di cui all'art. 51 c. 3 d. l.vo 22.97, per avere realizzato una discarica non autorizzata di rifiuti non pericolosi (residui di demolizione edilizia)", come accertato in Anzio, il 17.7.1997.
Con il primo motivo si deduce che "la sentenza va annullata in quanto la responsabilità dell'imputato è desunta in violazione degli artt 195 - 606, lett. c) c. p.p."
In particolare, sarebbe stata posta a sostegno dell'affermazione di colpevolezza la testimonianza de relato resa dal verbalizzante, pur essendo stata la stessa smentita dalle deposizioni dibattimentali dei testi di riferimento, i quali avrebbero ammesso solo uno scarico episodico e non anche abituale, come sostenuto dall'accusa.
Con il secondo motivo si denuncia, ai sensi dell'art. 606 lett. b) c. p.p., l'errone…

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