Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 26413 del 18 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26413PEN

Massima

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La mancanza dell'indicazione della data di scadenza o il superamento di tale data sui prodotti alimentari non integra l'elemento oggettivo del reato di cui all'art. 5, comma 1, lett. b) della Legge n. 283 del 1962, ma costituisce soltanto un illecito amministrativo ai sensi del D.P.R. n. 109 del 1992, art. 10, comma 7 e art. 18. Pertanto, la responsabilità penale del direttore di un locale e responsabile del piano di autocontrollo non può essere affermata sulla base della sola mancanza o superamento della data di scadenza degli alimenti, in assenza di ulteriori elementi che dimostrino la sussistenza della colpa penalmente rilevante nella sua condotta. L'accertamento del cattivo stato di conservazione degli alimenti, ai fini della configurazione del reato, deve essere effettuato in modo specifico e dettagliato, non essendo sufficiente una mera indicazione generica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Mario - rel. Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 14/12/2011 del Tribunale di Parma;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Vito D'ambrosio che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio;

Udito l'avv. (OMISSIS) difensore di fiducia del ricorrente, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RIT…

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