Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13491 del 4 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13491PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni testimoniali, anche quando provengano da soggetti coinvolti in procedimenti penali connessi, deve essere effettuata dal giudice in modo rigoroso e approfondito, tenendo conto non solo degli elementi soggettivi, ma anche di quelli oggettivi, come la compatibilità delle circostanze di tempo e luogo riferite dal teste con gli altri elementi di prova acquisiti. Ove il giudice di merito, all'esito di tale valutazione complessiva, ritenga che le dichiarazioni non siano attendibili, tale apprezzamento non può essere censurato in sede di legittimità se adeguatamente motivato, anche in presenza di elementi che, isolatamente considerati, potrebbero indurre a ritenere la credibilità del teste. Il giudice di legittimità, infatti, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se questa risulta logica e coerente con gli elementi di prova acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BOLOGNA;

nei confronti di:

1) MA. GI. N. IL (OMESSO) C/;

2) SP. AN. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 16/2009 CORTE ASSISE APPELLO di BOLOGNA, del 10/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, la sentenza impugnata…

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