Il condominio, quale soggetto giuridico distinto dai singoli partecipanti, può stare in giudizio solo previa autorizzazione dell'assemblea condominiale, la quale rappresenta l'organo deliberativo competente a decidere in merito all'opportunità di promuovere o resistere ad una determinata azione giudiziaria, in quanto tale decisione incide sulla gestione e amministrazione del condominio. L'amministratore, pur essendo il legale rappresentante del condominio, non può autonomamente decidere di agire o resistere in giudizio senza il preventivo assenso dell'assemblea, in quanto tale potere esula dalle sue attribuzioni ordinarie e necessita di una specifica delibera assembleare che lo legittimi. Il principio di rappresentanza organica del condominio, pertanto, trova un limite nell'esigenza di tutelare l'autonomia decisionale dell'assemblea condominiale in ordine alle scelte giudiziarie, le quali possono comportare rilevanti conseguenze patrimoniali e organizzative per la collettività dei condomini. Ciò al fine di garantire il corretto esercizio del diritto di difesa del condominio e la partecipazione democratica dei condomini alle decisioni che li riguardano.