Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 20324 del 15 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20324PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Avverso i provvedimenti emessi dalla Corte di Cassazione, in quanto supremo giudice di legittimità, non è ammesso alcun rimedio ordinario di impugnazione, essendo l'inoppugnabilità e l'irrevocabilità delle sue decisioni uno dei cardini del sistema processuale. L'unica deroga a tale principio è rappresentata dal ricorso straordinario ex art. 625-bis c.p.p., ammesso soltanto a favore del condannato avverso le pronunce che hanno fatto passare in giudicato una sentenza di condanna, e non anche contro le decisioni emesse dalla Cassazione all'interno di procedimenti incidentali, come quello di ricusazione. Inoltre, il ricorso straordinario è esperibile solo per correggere errori materiali o di fatto, e non per denunciare vizi derivanti da valutazioni giuridiche o di circostanze di fatto correttamente percepite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 24336/2013 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 03/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALESSANDRA BASSI.

FATTO E DIRITTO

1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza del 2 ottobre 2013 con la quale questa Suprema Corte, Sezione Seconda Penale, ha dichiarato manifestamente infondata la sollevata questione di incostituzionalita' relativa all'articolo 41 cod. proc. pen. nonche' ina…

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