Il provvedimento amministrativo di autorizzazione, ancorché viziato, non può essere dichiarato nullo, ma può essere annullato in autotutela entro il termine perentorio di 12 mesi dalla sua emanazione, previo contemperamento degli interessi pubblici e privati coinvolti, in particolare del legittimo affidamento ingenerato nel destinatario. Trascorso tale termine, l'Amministrazione non può più esercitare il potere di riesame, essendo preclusa la possibilità di incidere sulla stabilità del provvedimento favorevole, in ossequio ai principi di certezza del diritto e di tutela dell'affidamento. La nullità, quale istituto eccezionale e di stretta interpretazione, non è configurabile in presenza di vizi di legittimità, che danno luogo a fattispecie di annullabilità, soggette a termini decadenziali. L'Amministrazione non può eludere tali limiti temporali qualificando arbitrariamente il proprio atto come dichiarativo di nullità, in assenza dei presupposti di cui all'art. 21-septies della legge n. 241 del 1990.