Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'annullare il provvedimento di diniego di condono edilizio e l'ordinanza di demolizione, afferma il principio secondo cui, in materia di condono edilizio disciplinato dalla legge n. 47/1985, non può trovare applicazione l'art. 39, comma 4, della legge n. 724/1994, che prevede l'improcedibilità della domanda per mancata presentazione della documentazione integrativa richiesta dal Comune entro il termine di tre mesi. Ciò in quanto la normativa speciale sul condono edilizio del 1985 prevale sulla disciplina generale del 1994, non essendo possibile applicare a un procedimento avviato sotto la vigenza della legge n. 47/1985 una causa di improcedibilità introdotta successivamente dalla legge n. 724/1994. Il Tribunale, pertanto, afferma il principio secondo cui, in materia di condono edilizio, la mancata presentazione della documentazione integrativa richiesta dal Comune non può comportare l'improcedibilità della domanda, ma semmai il rigetto nel merito della stessa, in applicazione della normativa speciale di cui alla legge n. 47/1985. Tale principio, di carattere generale e astratto, è volto a tutelare il legittimo affidamento del privato che abbia presentato una domanda di condono edilizio, evitando che il Comune possa avvalersi di una causa di improcedibilità introdotta successivamente rispetto all'avvio del procedimento, in contrasto con la disciplina speciale applicabile. La massima, pertanto, esprime un principio di diritto fondamentale in materia di condono edilizio, volto a garantire la coerenza e la certezza del quadro normativo applicabile, a tutela delle posizioni giuridiche dei privati.