Il Regolamento comunale per l'applicazione del canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) deve prevedere la determinazione analitica della tariffa sulla base della classificazione dell'area pubblica, del valore economico dell'area e del sacrificio imposto alla collettività, nonché speciali agevolazioni per occupazioni ritenute di particolare interesse pubblico, in conformità all'art. 63, comma 2, del d.lgs. n. 446 del 1997. Inoltre, nessun altro onere finanziario reale o contributo può essere imposto, in conseguenza dell'esecuzione di opere o per l'esercizio di servizi di comunicazione elettronica, fatta salva l'applicazione del canone Cosap calcolato secondo quanto previsto dal medesimo art. 63, comma 2, lettere e) ed f), ai sensi dell'art. 93, comma 2, del d.lgs. n. 259 del 2003. Il regolamento comunale che preveda una tariffa Cosap unica, senza differenziazione in base alla classificazione delle aree pubbliche e alla tipologia degli impianti, nonché una maggiorazione del canone per la presenza di altri impianti in co-siting, è illegittimo per violazione delle predette disposizioni normative. L'atto applicativo della norma regolamentare, come la richiesta di pagamento del canone, rende attuale la lesione prefigurata dalla volizione astratta, di modo che il termine per l'impugnazione decorre dalla notifica di tale atto e non dalla pubblicazione del regolamento.