Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37827 del 12 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37827PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81 c.p., comma 2, può essere riconosciuta anche in assenza di una dettagliata programmazione e previsione di tutti i singoli reati, essendo sufficiente che vi sia una deliberazione iniziale di una pluralità di condotte delineate a grandi linee in vista del conseguimento di un unico fine. L'unità del fine, unitamente all'omogeneità dei fatti per modalità di esecuzione, contesto spaziale e temporale, e all'analogia della spinta a delinquere, costituiscono indizi della sussistenza del medesimo disegno criminoso, senza che sia necessario che tutti tali elementi siano singolarmente presenti. Pertanto, il giudice deve valutare complessivamente tutti gli elementi indiziari, senza limitarsi a considerare singolarmente ciascuno di essi, al fine di accertare l'esistenza di un unico programma criminoso, anche nel caso di un delinquente abituale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/07/2017 della CORTE APPELLO di ROM;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROSA ANNA SARACENO;
Lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe la Corte di appello di Roma, giudice dell'esecuz…

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