Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21164 del 17 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:21164PEN

Massima

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Il reato di ricettazione (art. 648 c.p.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) possono concorrere, in quanto le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, senza che tra di esse sussista un rapporto di specialità, né risulti una diversa volontà espressa o implicita del legislatore. La detenzione di un numero consistente di beni recanti marchi contraffatti, tale da escludere l'uso personale, integra il reato di ricettazione, anche se attenuato, il cui termine di prescrizione, secondo la nuova e più favorevole disciplina, è pari a dieci anni e non risulta essere decorso al momento della sentenza di appello. La manifesta infondatezza del ricorso, che ha determinato la causa di inammissibilità per colpa del ricorrente, comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6309/2009 CORTE APPELLO di ROMA, del 13/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.

RITENUTO IN FATTO

Con il p…

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