Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33054 del 25 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:33054PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura quando più soggetti, con ruoli e contributi diversi, partecipano consapevolmente alla realizzazione di un medesimo disegno criminoso, anche attraverso condotte materialmente distinte ma funzionalmente collegate. Ai fini della responsabilità penale, è sufficiente che il concorrente abbia consapevolmente aderito al programma criminoso del compartecipe, condividendone il proposito delittuoso, senza che sia necessaria la prova di un previo accordo o di una preventiva determinazione del ruolo di ciascuno. Pertanto, il concorrente può essere ritenuto responsabile anche di reati più gravi rispetto a quelli inizialmente programmati, purché questi siano la naturale e prevedibile evoluzione del disegno criminoso comune. La valutazione della sussistenza del concorso di persone nel reato è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui accertamento in ordine alla consapevole partecipazione dell'imputato al fatto criminoso non è sindacabile in sede di legittimità, se sorretto da motivazione congrua e logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), (CUI - (OMISSIS)) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/05/2019 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TOCCI STEFANO.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Firenze del 24 maggio 2019, che ha confermato quella emessa dal G.i.p. del Tribunale…

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