Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La configurazione delle circostanze aggravanti di cui all'art. 625 c.p., nn. 2 e 7, in tema di furto aggravato, richiede una puntuale e adeguata motivazione da parte del giudice di merito, che deve valutare attentamente le modalità e le circostanze concrete del fatto, senza limitarsi a meri riscontri formali. Inoltre, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, pur già concesse in precedenza con giudizio di equivalenza, deve essere adeguatamente motivato in relazione ai parametri di cui all'art. 133 c.p., senza che tale valutazione possa essere censurata in sede di legittimità, se immune da vizi logici. Infine, la deduzione di questioni non prospettate nei motivi di appello è inammissibile in sede di ricorso per cassazione, salvo che si tratti di questioni rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio o di quelle che non sarebbe stato possibile dedurre in grado d'appello.