Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Bari sentenza n. 2811 del 2010

ECLI:IT:TARBA:2010:2811SENT

Massima

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In presenza di istanze di sanatoria o condono edilizio pendenti, l'amministrazione non può adottare provvedimenti repressivi di abusi edilizi, in quanto ciò violerebbe i principi di efficienza ed economicità dell'azione amministrativa, i quali impongono di non sanzionare manufatti suscettibili di essere sanati. Tale principio trova applicazione anche nell'ipotesi in cui l'istanza di sanatoria sia stata presentata prima dell'adozione del provvedimento repressivo dell'abuso edilizio, in quanto l'amministrazione è tenuta a valutare la possibilità di regolarizzazione dell'opera prima di procedere alla sua demolizione. L'adozione di un provvedimento di demolizione in pendenza di una domanda di sanatoria o condono edilizio risulta pertanto illegittima, in quanto contraria ai suddetti principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA PUGLIA
SEZIONE SECONDA
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 898 del 2000, proposto da:
Ge.Ma.Lu., in proprio e nella qualità di legale rappresentante della “Im. s.a.s”, rappresentata e difesa dall'avv. Al.Ba., con domicilio eletto presso il suo studio in Bari;
contro
Comune di Vieste, in persona del legale rappresentante p.t.;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,
- del provvedimento in data 1.3.2000 n. 37, Reg. Ord., a firma del Dirigente del Settore Tecnico, notificato in pari data, con cui si ingiunge alla ricorrente di provvedere entro 90 gg. alla demolizione di opere abusive (n. 2 strutture prefabbricate) in località S. Lucia, sotto pena delle conseguenti sanzioni;
- di tutti gli atti presupposti e connessi, compreso il parere della commissione edilizia in data 16.9.1997, non co…

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