Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30187 del 28 agosto 2002

ECLI:IT:CASS:2002:30187PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere disposta dal giudice solo quando ogni altra misura cautelare, come gli arresti domiciliari, risulti inadeguata a tutelare le esigenze cautelari previste dalla legge. Il giudice ha l'obbligo di motivare in modo specifico e analitico le ragioni per le quali ritiene che la misura degli arresti domiciliari non sia adeguata nel caso concreto, non potendosi ritenere sufficiente una mera enunciazione di clausole di stile. La valutazione di inadeguatezza degli arresti domiciliari, in particolare per le esigenze di prevenzione del pericolo di reiterazione del reato, deve essere sorretta da elementi specifici e concreti inerenti al fatto, alle motivazioni dello stesso e alla personalità dell'indagato, che indichino la sua propensione all'inosservanza degli obblighi imposti dalla misura cautelare meno afflittiva. Ove il giudice non motivi adeguatamente tale valutazione di inadeguatezza, la misura cautelare più grave della custodia in carcere deve essere annullata e il procedimento rinviato per un nuovo esame.

Sentenza completa

G. M. e G. C. venivano arrestati in flagranza di furto aggravato di una autovettura.
Il giudice del Tribunale di Brescia, con ordinanza emessa in data 5 gennaio 2002, convalidava l'arresto dei due indagati ed applicava nei loro confronti la misura cautelare della custodia in carcere.
Successivamente, in accoglimento delle richieste presentate dalle difese dei due indagati, il Giudice, con ordinanza emessa il 5 febbraio 2002, sostituiva la misura cautelare indicata con quella degli arresti domiciliari.
La decisione era impugnata dal PM ed il Tribunale del riesame di Brescia, con ordinanza emessa il 6 marzo 2002, applicava ai due indagati di nuovo la misura cautelare della custodia in carcere osservando che il pericolo di recidiva era elevato, tenuto conto del curriculum dei due, e che la mancanza di autocontrollo rendeva inidonea ogni altra misura cautelare.
Entrambi gli indagati proponevano ricorso per cassazione deducendo la violazione dell'art. 275 comma 3 c…

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