Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35687 del 28 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35687PEN

Massima

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Il reato di truffa si perfeziona nel momento in cui alla realizzazione della condotta tipica da parte dell'autore abbia fatto seguito la definitiva perdita del bene economico da parte del soggetto passivo, sicché, nell'ipotesi di truffa contrattuale, il reato si consuma non già quando il soggetto passivo assume l'obbligazione della "datio" di un bene economico, ma nel momento in cui si realizza l'effettivo conseguimento del bene da parte dell'agente e la definitiva perdita dello stesso da parte del raggirato. Pertanto, il momento consumativo della truffa non può coincidere con la stipula del contratto preliminare, ma deve farsi decorrere dalla data dell'ultimo versamento effettuato dal soggetto passivo, in quanto solo in tale momento si realizza la definitiva "deminutio patrimonii" a danno di quest'ultimo. La giurisprudenza di legittimità ha consolidato tali principi, affermando che il reato di truffa si perfeziona con il conseguimento del profitto da parte dell'agente e la correlativa perdita definitiva del bene da parte della vittima, indipendentemente dalla modalità e dal momento in cui si realizza la condotta ingannatoria. Tali principi, di carattere generale, trovano applicazione in ogni fattispecie di truffa contrattuale, a prescindere dalle peculiarità del caso concreto, e costituiscono un imprescindibile parametro di riferimento per l'esatta individuazione del momento consumativo del reato, ai fini della determinazione del termine di prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza 8/5/2012 della Corte d'appello di Catanzaresi sezione

penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GALLO Domenico;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 8/…

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