Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9213 del 2 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9213PEN

Massima

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Il provvedimento di sospensione di talune regole del trattamento penitenziario e di taluni istituti previsti dall'ordinamento penitenziario, adottato dal Ministro della Giustizia nei confronti di un detenuto definitivo in espiazione della pena dell'ergastolo e in custodia cautelare, può essere legittimamente disposto qualora sussistano plurimi parametri idonei a sostanziare il concreto pericolo che il condannato mantenga ovvero sia in grado di riprendere i collegamenti con l'associazione a delinquere di stampo mafioso di cui è stato capo indiscusso. Il diritto di difesa del detenuto è pienamente garantito dalla partecipazione del suo difensore di fiducia all'udienza di discussione del reclamo avverso il provvedimento ministeriale, anche in caso di mancata comunicazione della data di discussione, atteso che la notifica dell'avviso di discussione al difensore è comunque avvenuta nei termini di legge. L'inosservanza di tale formalità non determina una nullità assoluta e insanabile, ma una mera irregolarità, non idonea a inficiare la validità del procedimento e del provvedimento finale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. PA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/06/2008 TRIB. SORVEGLIANZA di PERUGIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI RAFFAELE;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza del 12.6.08, il Tribunale di Sorveglianza di Perugia ha respinto il reclamo proposto da …

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