Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22431 del 8 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:22431PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità criminosa ex art. 81 c.p., comma 2, ricorre quando i reati sono caratterizzati dalla sussistenza di un medesimo disegno criminoso, desumibile dalla vicinanza cronologica tra i fatti, dalle modalità esecutive delle condotte, dalla tipologia dei reati, dall'omogeneità delle violazioni, dalla causale, dalle condizioni di tempo e di luogo. Tuttavia, qualora il giudice accerti che i reati, pur essendo stati commessi in tempi diversi e con modalità differenti, siano sorretti da autonome e diverse determinazioni volitive, non può essere riconosciuta la continuazione, in quanto mancano gli elementi sintomatici del medesimo disegno criminoso. In tal caso, il giudice dell'esecuzione fornisce una decisione logica e coerente, non apodittica né manifestamente illogica, nel rigettare la richiesta di applicazione della disciplina della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenic - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/07/2020 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DOMENICO FIORDALISI;
lette le conclusioni del PG;
Il Procuratore generale, Dott. ((omissis)), chiede l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza del 2 luglio 2020 della Corte di appello di Napoli che, quale giudice dell'esecuzione, ha rigettato la ri…

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