Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16683 del 22 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:16683PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio commesso con dolo alternativo, mediante l'utilizzo di un'arma da taglio e il reiterato colpire la vittima in zone vitali, integra il reato di tentato omicidio, nonostante l'assenza di pericolo di vita accertato, in quanto l'animus necandi può essere desunto dalle modalità dell'azione e dalle circostanze oggettive, senza che rilevi la mancata produzione dell'evento morte. L'attenuante della provocazione, inoltre, non può essere riconosciuta qualora la reazione dell'imputato, per modalità e sproporzionalità, risulti del tutto svincolata dai comportamenti pregressi della vittima, anche se questi possano aver determinato una situazione di tensione e conflittualità tra le parti. Pertanto, la valutazione della sussistenza dell'attenuante deve essere effettuata sulla base di un giudizio di proporzionalità tra la condotta provocatoria e la reazione dell'imputato, non potendosi prescindere da tale requisito essenziale, a prescindere dalla pregressa conflittualità tra le parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. DI. MA. VI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/06/2007 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI UMBERTO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita'.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1.…

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