Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 23815 del 19 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:23815PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale deve indicare sommariamente il fatto contestato all'indagato e gli elementi dai quali si desume la gravità indiziaria a suo carico, senza la necessità di una puntuale indicazione del capo di imputazione, che verrà precisato solo al termine delle indagini preliminari. L'ordinanza che impone la misura cautelare soddisfa tali requisiti minimi se consente di portare immediatamente a conoscenza dell'indagato il fatto addebitatogli e le ragioni che ne impongono la custodia, anche attraverso il richiamo ad altri atti conoscibili dalla parte, come la richiesta del Pubblico Ministero. Qualora l'ordinanza originaria non rispetti tali requisiti formali, il giudice può comunque emettere un nuovo provvedimento correttivo, integrativo o sostitutivo del precedente. Inoltre, in sede di riesame, il giudice può integrare la motivazione dell'ordinanza impositiva, non essendo necessaria la mera indicazione formale degli elementi richiesti dall'art. 292 c.p.p., comma 2, ma essendo sufficiente la loro effettiva sussistenza e congruità, valutabili anche in sede di gravame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) NI. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 21/07/2006 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARASCA GENNARO;

lette le richieste del P.G. che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. Cedrangolo Oscar, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore dell'indagato avvo…

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