Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 15619 del 21 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15619PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca disposto nell'ambito di un procedimento per l'applicazione di misure di prevenzione, ancorché adottato secondo la disciplina previgente rispetto al d.lgs. n. 159 del 2011, può essere oggetto di richiesta di revoca da parte del soggetto interessato, la cui istanza deve essere esaminata dal Tribunale della prevenzione secondo il rito previsto dalla l. n. 1423 del 1956, art. 7. Avverso il provvedimento del Tribunale che respinge la richiesta di revoca, la parte soccombente può proporre appello alla Corte di appello, non essendo ammissibile il ricorso per cassazione, in quanto la decisione del Tribunale della prevenzione costituisce un provvedimento di natura cautelare e non definitiva. Il giudice di legittimità, pertanto, è tenuto a riqualificare il ricorso per cassazione come appello e a disporre la trasmissione degli atti alla Corte di appello competente per il prosieguo del giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1/2019 TRIBUNALE di ROMA, del 08/07/2019;
sentita la relazione fatta dal Consigliere MAGI RAFFAELLO;
lette le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto, che ha chiesto di qualificarsi l'impugnazione come appello disponendo la trasmissione degli atti alla Corte di Appello di Roma.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con ordinanza resa in data 8 luglio 2019 il Tribunale di Roma, Sezione per le misure di prevenzione, ha respinto la richiesta di revoca - …

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