Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14880 del 20 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:14880PEN

Massima

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Il reato di minaccia aggravata si configura quando l'agente, con condotte e comportamenti idonei a incutere timore nella vittima, prospetta il compimento di un male ingiusto, anche se non attuale, purché la minaccia sia seria e concreta, tale da indurre il soggetto passivo a temere ragionevolmente il verificarsi dell'evento minacciato. La minaccia deve essere valutata nel suo complesso, tenendo conto del contesto in cui si manifesta, della sua modalità di espressione, della personalità e della condizione del soggetto passivo, nonché della sproporzione tra la condotta minacciosa e l'offesa subita. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessaria la proporzionalità della condotta dell'agente rispetto all'offesa, essendo sufficiente che la minaccia sia idonea a incutere timore nella vittima, a prescindere dalla legittimità della pretesa fatta valere. Inoltre, l'agente può operare anche a tutela di un diritto altrui, senza che ciò escluda la configurabilità del reato di minaccia aggravata. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle risultanze probatorie, comprese le registrazioni video, la cui diversa lettura da parte del ricorrente non è censurabile in sede di legittimità, se la motivazione del provvedimento impugnato è logica e congrua. Infine, la qualificazione giuridica operata dal giudice di merito, anche se diversa da quella contestata, non determina una violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza, purché l'imputato abbia avuto la possibilità di esercitare adeguatamente il proprio diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/06/2015 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BARBARA CALASELICE;
Il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. LOY Maria Francesca, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita';
Il difensore di (OMISSIS), ha chiesto l'accoglimento dei motivi.
RITENUTO IN FATTO
1…

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